Le cause più remote delle epidemie molecole alla ricerca della propria identità

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Leonardo Borgese

Abstract

Siamo appena usciti da una drammatica pandemia, il COVID-19, ma in realtà se si osserva la nostra storia mondiale si nota come la formazione di nuovi agenti patogeni, più o meno simili ai precedenti, sia un elemento costante che ci accompagna sin dagli albori della nascita della nostra specie.
Di fatto, sembra che ormai si sappia tutto sui meccanismi di spillover e sulle vie di trasformazione delle zoonosi in malattie infettive umane, eppure molto raramente, per non dire mai, ci si occupa del “perché” ciò avvenga ossia della spinta naturale che si trova alle spalle di tale fenomeno: cos’è che spinge gli agenti patogeni a trasformarsi e a passare da una specie all’altra?


Non si tratta di una domanda di poco conto in quanto soltanto una profonda comprensione di tali motivazioni, può permetterci di avere una visione completa del fenomeno e, pertanto, di poter azzardare delle previsioni e applicare delle misure preventive.


Nel presente articolo viene presentata una originale, sebbene solo introduttiva e sintetica, analisi di tutto ciò che si trova a monte rispetto alla formazione dei nuovi agenti patogeni, osservato attraverso una visione evolutiva del tutto inedita.

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Come citare
[1]
Borgese, L. 2025. Le cause più remote delle epidemie: molecole alla ricerca della propria identità. Italian Journal of Prevention, Diagnostic and Therapeutic Medicine. 8, 1 (mar. 2025), 108-116. DOI:https://doi.org/10.30459/2025-14.
Sezione
Conoscere per prevenire

Riferimenti bibliografici

Borgese L (2025). Epidemie: le cause remote. Generis Publishing

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