https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/issue/feedItalian Journal of Prevention, Diagnostic and Therapeutic Medicine2024-01-27T15:04:02+01:00simedetinfo@simedet.euOpen Journal Systems<p>L’Italian Journal of Prevention, Diagnostic and Therapeutic Medicine "IJPDTM" è la rivista ufficiale della Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica (<a title="SIMEDET" href="https://simedet.eu/">SIMEDET</a>).</p> <p>Tutti gli articoli pubblicati hanno un numero identificativo digitale (DOI).<br /><strong>ISSN 2704-6222</strong> - Periodicità trimestrale.</p> <p>IJPDTM è una rivista scientifica online, esclusivamente elettronica, ad accesso aperto e sottoposta a revisione paritaria.</p> <p>IJPDTM è open access il che significa che tutti i contenuti sono liberamente disponibili senza alcun addebito per l'utente o la sua istituzione. 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Si rivolge a tutti i tipi di professionisti sanitari (medici, infermieri, tecnici di laboratorio, ecc…) e l'approccio multidisciplinare e la collaborazione costituiscono l'esclusivo cardine della società scientifica.</p> <p>IJPDTM ha l’obiettivo di promuovere la ricerca e l’aggiornamento scientifico implicando un approccio multidisciplinare che coinvolga tutte le diverse tipologie di professionisti sanitari che lavorano insieme (medici, infermieri, tecnici, ecc…) al fine di garantire una concreta prospettiva ampia, olistica, nella conoscenza medica.</p> <p>Eventuali richieste di pubblicazioni devono pervenire seguendo le nostre linee guida ed essere inviate via email ad <a title="scientifico@simedet.eu" href="mailto:scientifico@simedet.eu">scientifico@simedet.eu</a><br />SITO WEB: <a title="simedet" href="https://simedet.eu">https://simedet.eu</a></p> <p> </p>https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/144Riflessioni sull’eutanasia nella prospettiva di un Rianimatore2024-01-27T11:47:42+01:00Pier Paolo Visentin<p>L’ argomento complesso dell’eutanasia solleva importanti questioni etiche ed è fondamentale comprendere che le opinioni su questo tema derivano da valori ed esperienze individuali, e le riflessioni si basano su una visione personale e sulle emozioni legate a questa discussione controversa.</p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Pier Paolo Visentinhttps://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/147utilizzo di un nuovo dispositivo per il miglioramento della performance dell’ allestimento tecnico dei preparati istologici2024-01-27T13:27:02+01:00Valentina BartolucciArianna CostantiniMartina D’AngeloMaria Chiara GiangarèFabrizio De AngelisClara Pecorella Carmelo Lupo Roberto Virgilir.virgili@policlinicocampus.it<p><strong>Introduzione:</strong> Applicando la metodologia Lean Six Sigma ai processi di allestimento tecnico di sezioni in paraffina nel laboratorio di Anatomia Patologica, abbiamo utilizzato i suoi strumenti per misurare i possibili benefici legati all’introduzione di nuove tecnologie volte a migliorare la performance del processo.</p> <p><strong>Obiettivi: </strong>L’obiettivo dello studio è quello di avvalersi degli strumenti della metodologia Lean per dimostrare come sia possibile “misurare” l’impatto ed i possibili benefici di una nuova tecnologia introdotta nel laboratorio di anatomia patologica.</p> <p><strong>Metodi:</strong> Applicando gli strumenti della metodologia “Lean thinking” abbiamo utilizzato una nuova tecnologia misurandone l’efficacia al fine di ottenere un miglioramento della performance, riducendo quindi il tempo di allestimento tecnico.</p> <p><strong>Risultati:</strong> L’applicazione della metodologia Lean e dei suoi strumenti per misurare l’efficacia di una nuova soluzione tecnologica applicata al processo di allestimento tecnico dei campioni istologici ha consentito di verificare una riduzione del tempo di allestimento di 5.7 minuti ogni 30 vetrini tagliati.</p> <p><strong>Discussioni: </strong>Le modifiche apportate al processo mediante l’utilizzo di questo nuovo dispositivo tecnologico hanno consentito un innalzamento della produzione nella stessa unità di tempo riducendo i tempi di set up e changeover con un aumento della percentuale di performance del 5.39%</p> <p><strong>Conclusioni:</strong> La possibilità di utilizzare gli strumenti della metodologia Lean per misurare l’efficacia di innovazioni tecnologiche per la fase di allestimento tecnico di preparati istologici messe a disposizione dal mondo industriale nei processi di Anatomia Patologica, ha un impatto positivo sulla performance del laboratorio sia in termini di efficienza, con aumento della produttività, sia in termini di minore rischio clinico, con un minore rischio di perdita di tessuto dovuto alle operazioni di riavvicinamento delle inclusioni al piano di taglio.</p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Valentina Bartolucci, Arianna Costantini, Martina D’Angelo, Maria Chiara Giangarè, Fabrizio De Angelis, Clara Pecorella , Carmelo Lupo , Roberto Virgilihttps://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/148Il nuovo modello organizzativo di Pronto Soccorso P.O. Barletta2024-01-27T13:42:54+01:00L.F. CarpagnanoG. Di PaolaF. ContentoS.V. MonteneroS. CrudeleS. Scelzi T. Di MatteoE. Tatò<p>I servizi di Pronto Soccorso (PS) rappresentano il principale punto di riferimento della popolazione per i bisogni sanitari urgenti: essi garantiscono accesso alle cure secondo criteri di priorità ed equità, risposte adeguate ai bisogni urgenti e non programmati di salute dei cittadini che vi afferiscono in modo non preordinato, con esigenze e priorità diverse.</p> <p>Il sovraffollamento del Pronto Soccorso è una condizione che si determina quando il numero dei pazienti presenti supera la disponibilità di postazioni e/o le capacità assistenziali del personale, limitando la risposta e la qualità del servizio.</p> <p><strong>OBIETTIVI </strong></p> <p>L’obiettivo del progetto sperimentale avviato dal P.O. di Barletta è quello di definire un percorso condiviso di governance complessiva della risorsa posto letto e del flusso gestionale e clinico-assistenziale che, partendo dalla razionale modellizzazione del PS e attraverso la definizione di procedure interne allo stesso, consenta di snellire ed ottimizzare i tempi nelle fasi di “processo” e di “uscita” del paziente dal sistema di emergenza-urgenza, garantendo un efficace, sicuro, appropriato e tempestivo percorso di cura e di ricovero, nonché un sensibile miglioramento della qualità assistenziale e della qualità percepita dall’utente (PREMs).</p> <p><strong>METODI</strong></p> <p>è stata condotta dalla Direzione Medica del P.O. di Barletta con il Direttore del Pronto Soccorso una accurata analisi dei dati, dei documenti già deliberati a livello aziendale e delle criticità. Successivamente si è provveduto a redigere un piano di azioni migliorative sotto il profilo organizzativo che concorrono, non solo a perseguire tutti gli standard previsti da normativa, ma soprattutto a garantire un migliore percorso di cura al paziente.</p> <p><strong>RISULTATI</strong></p> <p>Il Progetto sperimentale prevede l’adeguamento di tutto il Sistema dell’Emergenza-Urgenza a quanto previsto dalle recenti Linee di Indirizzo su Triage, PS, OBI e in linea con i criteri di Sicurezza e Innovazione Organizzativa e Tecnologica.</p> <p>è stato implementato:</p> <ul> <li class="show">un cruscotto informatico che rileva in tempo reale l’algoritmo NEDOCS</li> <li class="show">un sistema di governance della risorsa posto letto basata su un calcolo adeguato sul trend di ricovero effettuato nell’anno da PS verso Area Chirurgica e Medica</li> <li class="show">un sistema di gestione della riserva minima di posto letto, “Letti TREND”, che ciascuna UOC deve garantire al PS in condizioni ordinarie</li> <li class="show">un Sistema di percorsi “Fast” che, in aderenza alle procedure e alle linee guida, consente di snellire i tempi di attesa in PS</li> <li class="show">dashboard di rilevazione in continuo di posti letto disponibili e occupati per Unità Operativa.</li> </ul> <p><strong>DISCUSSIONE </strong></p> <p>Innovazione tecnologica a supporto del Change Management. Innovazione organizzativa applicata ai processi dell’emergenza-urgenza. Un innovativo metodo per rispettare pedissequamente quanto previsto da normativa e dalle recenti linee guida ma soprattutto per apportare un cambiamento radicale nei processi organizzativi della Medicina di Urgenza.</p> <p><strong>CONCLUSIONE</strong></p> <p>Il P.O. di Barletta (ASL BT) contribuisce con questa progettualità a segnare il passo di un cambiamento epocale nella gestione della emergenza-urgenza. E’ stata introdotta una innovazione tecnologica in isorisorse, applicata alla Governance della risorsa posto letto e della gestione dei flussi del paziente in condizioni di emergenza-urgenza.</p> <p>Riduzione dei Tempi di attesa in PS, maggiore flessibilità nella governance posto letto, calcolo oggettivo della riserva minima posti letto di ogni Unità Operativa sulla base dei dati di afflusso per Area, dashboard per rilevazione in tempo reale disponibilità/occupazione posto letto, risorse dedicate e adeguata formazione professionale, certificazione di eccellenza, sicurezza delle cure e migliore qualità assistenziale erogata e percepita (PREMs), migliore outcome clinico e riduzione errori,/malpractice, riduzione del contenzioso.</p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 L.F. Carpagnano, G. Di Paola, F. Contento, S.V. Montenero, S. Crudele, S. Scelzi , T. Di Matteo, E. Tatòhttps://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/149Ictus cerebrale2024-01-27T13:57:46+01:00Silvia CenciarelliTatiana Mazzoli Stefano Ricci<p>L’ictus o stroke si definisce come una sindrome clinica caratterizzata da comparsa improvvisa di un deficit neurologico focale (talora globale), che persiste per più di 24 ore o porta a morte, che è causato da infarto o emorragia in un territorio dell’encefalo. </p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Silvia Cenciarelli, Tatiana Mazzoli , Stefano Riccihttps://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/150Il senso di responsabilitá e l’etica della cura nell’esperienza di tirocinio2024-01-27T14:17:21+01:00Laura MelisCesar Ivan Aviles GonzalesMaria Orsola Pisu<p>Uno dei valori più importanti per chi opera in ambiente sanitario è il senso di responsabilità: quest’ultimo deve essere sia giuridico che etico perché, nel relazionarsi con la persona che soffre, con i suoi valori, con il suo vissuto, si deve cercare non solo di assolvere ai doveri propri della professione infermieristica, mettendo in atto procedure tecnicamente corrette, ma anche di tutelare la dignità del paziente e di trasmettere senso e significato alla propria professione.<br />L’articolo fa riferimento ad un lavoro di tesi che ha avuto il fine di comprendere se il senso di responsabilità sia diffuso nella pratica infermieristica, se sia percepito dai tirocinanti, se sia trasmissibile per i tutor. Lo scopo era quello di individuare elementi di innovazione e possibili strategie utili a potenziare e a rimodulare i percorsi di formazione rivolti agli studenti.</p> <p><strong>METODI:</strong> <br />I metodi utilizzati sono stati due: il primo, fondamentalmente teorico, ha fornito il substrato con il quale comprendere il significato etimologico ed etico-giuridico del termine “responsabilità”, le implicazioni proprie del processo di cura nonché le strategie attivate nella formazione rivolta agli studenti; il secondo, sperimentale-qualitativo, ha previsto la somministrazione di due questionari, uno rivolto ai tutor e l’altro ai tirocinanti e l’analisi qualitativa e comparata dei dati emersi.</p> <p>Il questionario è stato strutturato tramite quesiti a risposta chiusa e quesiti a risposta aperta, il tutto tramite drive, in modo da consentire il monitoraggio in tempo reale dei dati raccolti.<br />La metodologia sottesa è stata quella fenomenologico - interpretativa ossia la percezione del senso circa il vissuto esperienziale della persona nel contesto in cui opera.</p> <p><strong>RISULTATI:</strong> <br />Attraverso l’analisi dei risultati delle risposte ai questionari, è stato possibile dedurre se il senso di responsabilità venga trasmesso e con quali strategie, quale sia il livello di percezione e il senso attribuito a tali tematiche, le diverse dinamiche con le quali vengono strutturati i percorsi di tirocinio, i possibili suggerimenti per migliorare la formazione dei futuri infermieri. L’articolo riporta i grafici di restituzione dei dati e la relativa analisi presenti nel lavoro di tesi.</p> <p>CONCLUSIONI: <br />L’analisi comparata delle risposte ha consentito l’individuazione di alcune proposte utili al potenziamento e alla rimodulazione dei percorsi di tirocinio propri dei contesti sanitari quali: la predisposizione di incontri di formazione che consentano feedback costanti con l’equipe sanitaria, la necessità di attivare spazi di confronto sull’etica nonché nuove strategie di relazione terapeutica. Il senso di responsabilità non deve apparire come un’imposizione, ma deve diventare un habitus, una parte imprescindibile del nostro agire.</p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Laura Melis, Cesar Ivan Aviles Gonzales, Maria Orsola Pisuhttps://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/151Esperienze di PreMorte 2024-01-27T14:36:44+01:00Francesco Sepioni francesco.sepioni@uslumbria1.it<p>Le esperienze di pre-morte sono definite, a livello scientifico con l’ acronimo di NDE , Near-death experiences. </p> <p>Sono conosciute in particolare per il tunnel di luce che le persone vedono quando sono in pericolo di vita oppure percepito emotivamente come tale. I fenomeni di NDE sono stati descritti in ogni periodo storico, dal primo documento del 300 a.C. di Platone nei dialoghi su Fedone sino ad arrivare ai giorni nostri dove lo psichiatra R. Moody negli anni 70 del XX secolo ha affrontato il fenomeno in maniera scientifica.<sup>1</sup> Dal 1978 è presente una società scientifica, la International Association far near-death studies, che si dedica allo studio della premorte, di esperienze simili e del loro rapporto con la coscienza umana. Sul «Journal of near-death studies»,vengono pubblicati i risultati delle ricerche e gli articoli riguardanti le NDE.</p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Francesco Sepioni https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/152Studio qualitativo sul comportamento degli infermieri in relazione alla prevenzione della polmonite associata alla ventilazione meccanica all’interno di un reparto di Terapia Intensiva2024-01-27T14:46:36+01:00Alessia PirasGiuseppe Zingarogiu.zingaro@libero.itShellsyn GiraldoMariangela VaccaIngrid Dallana Avilez GonzalezRonal Jaimes FuentesMaria Rita PinnaMaria Valeria MassiddaRoberta RosmarinoMaria Orsola PisuCesar Ivan Aviles Gonzales<p><strong><em>Background: </em></strong>La polmonite associata alla ventilazione meccanica rappresenta una sfida comune ai reparti di terapia intensiva di tutto il mondo ed è responsabile delle principali complicanze e degli eventi avversi sulla salute e sicurezza dei pazienti. Pertanto è noto che la qualità assistenziale risulta essere essenziale per la prevenzione delle polmoniti associate alla ventilazione (VAP).</p> <p><strong><em>Partecipanti e contesto di ricerca:</em></strong> Nel presente studio viene descritta l’assistenza infermieristica nel reparto di Terapia Intensiva dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari nel quale sono stati osservati gli interventi messi in atto dagli operatori durante l’assistenza infermieristica per la prevenzione della VAP.</p> <p><strong><em>Obiettivo: </em></strong>ricercare i fattori e gli interventi infermieristici che in terapia intensiva determinano una riduzione significativa dell’insorgenza delle VAP e raccogliere i risultati che emergono dagli interventi infermieristici attuati dagli operatori e dalle interviste effettuate durante il periodo preso in esame con la conseguente identificazione delle possibili azioni correttive finalizzate ad una riduzione significativa dei tassi di insorgenza della VAP.</p> <p><strong><em>Metodi:</em></strong> è stato utilizzato un approccio fenomenologico qualitativo ed è stata adottata un’analisi fenomenologica interpretativa (IPA), la quale permette di mettere in luce le opinioni personali, la preparazione e le esperienze professionali degli infermieri in merito alla gestione della prevenzione della VAP nel paziente ricoverato in terapia intensiva. Lo strumento impiegato per la raccolta dei dati è l’intervista semi-strutturata individuale che rappresenta la modalità più frequente utilizzata nell’Analisi Fenomenologica Interpretativa. Inoltre, mettendo a confronto linee guida e pubblicazioni scientifiche, è stata utilizzata una check-list, che ci ha permesso, mediante l’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza presenti all’interno delle stanze di degenza dei pazienti, di effettuare una valutazione oggettiva dell’operato del personale infermieristico che ha preso parte allo studio.</p> <p><strong><em>Considerazioni etiche: </em></strong>L’adesione allo studio è avvenuta in maniera volontaria e tutti i partecipanti hanno acconsentito al trattamento dei dati che sono stati elaborati in forma anonima.</p> <p><strong><em>Risultati e Conclusioni:</em></strong> Tra le soluzioni annoverate ritroviamo l’importanza del continuo aggiornamento formativo del personale infermieristico nella prevenzione della VAP con lo scopo di aumentare l’efficienza dell’assistenza infermieristica nei confronti del paziente e della prevenzione di tale problematica. Si è evidenziato come il personale infermieristico in collaborazione con il personale medico possa utilizzare delle scale di valutazione per la diagnosi precoce della VAP. È stato compresa l'urgente necessità di migliorare alcune pratiche assistenziali mediante l’incremento del personale sanitario aggiornato e preparato in merito, garantendo al paziente l'attuazione di una gestione assistenziale nella prevenzione dell'insorgenza della VAP esaustiva in ogni suo dettaglio. Questi risultati, comparati con quelli già analizzati in letteratura, permettono di mostrare la rilevanza della figura infermieristica e degli interventi da essa attuati nella prevenzione della polmonite associata alla ventilazione meccanica.</p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Alessia Piras, Giuseppe Zingaro, Shellsyn Giraldo, Mariangela Vacca, Ingrid Dallana Avilez Gonzalez, Ronal Jaimes Fuentes, Maria Rita Pinna, Maria Valeria Massidda, Roberta Rosmarino, Maria Orsola Pisu, Cesar Ivan Aviles Gonzaleshttps://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/153La nuova immagine del medico nelle relazioni di cura e sociali2024-01-27T15:04:02+01:00Rosalba SpadaforaAntonio Bernabei2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Rosalba Spadafora, Antonio Bernabeihttps://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/145Il virus respiratorio sinciziale umano, dopo la pandemia di Covid-192024-01-27T11:59:54+01:00Leonardo Borgese<p>Il virus respiratorio sinciziale umano (hRSV) è la causa principale di infezione delle vie respiratorie alte e basse nella popolazione pediatrica, ma può colpire gravemente anche gli anziani e, in generale, gli adulti con pregresse patologie croniche, soprattutto di natura cardiaca e polmonare. </p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Leonardo Borgesehttps://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/146 indagine sull’irrigazione intestinale attraverso la colostomia nei pazienti stomizzati ed effetti sulla qualità di vita2024-01-27T12:26:38+01:00Arianna BrancaEmanuela Chiericichiericiemanuela@gmail.comMaria PisuGiovanni SarritzuCesar Ivan Aviles Gonzales<p><strong>INTRODUZIONE</strong></p> <p>Il confezionamento di una stomia, che comporta una condizione di incontinenza intestinale, ha un impatto significativo sulla QoL (<em>Quality of life</em>-Qualità di Vita) dei pazienti colostomizzati.</p> <p>La pratica riabilitativa dell’irrigazione colostomale retrograda, per i pazienti con colostomia discendente e sigmoidostomia, rappresenta un’opportunità terapeutica per garantire una migliore QoL.</p> <p>Gli obiettivi dello studio sono quelli di mappare la letteratura e sintetizzare le evidenze sulla procedura utilizzata nella pratica assistenziale, ed esaminarne il rapporto con la QoL per promuoverne la diffusione.</p> <p><strong>MATERIALI E METODI</strong></p> <p>Nel periodo compreso tra giugno e settembre 2023 è stata condotta una <em>scoping review </em>secondo la metodologia proposta da Arksey e O’Malley, da Levac et al. e dalle linee guida PRISMA-ScR (<em>Preferred Reporting Items for Systematic review e Meta-analysis extension-Scoping Reviews</em>).</p> <p><strong>RISULTATI</strong></p> <p>Sono stati inclusi 6 articoli (5 studi primari e 1 secondario) pubblicati dal 2010 al 2021, prevalentemente in Australia e in Europa. Tra gli articoli selezionati 2 hanno adottato un approccio metodologico misto, ottenendo sia dati di tipo quantitativo che qualitativo. Il 50% degli studi ha indagato la QoL con l’utilizzo di scale di valutazione e l’attribuzione di un punteggio; inoltre, la dimensione più analizzata è stata quella fisica (80%), a seguire la dimensione sociale (70%) e quella psicologica (50%). I pazienti percepiscono un miglioramento dell’immagine corporea, una riduzione dell’ansia del distacco del presidio e della paura di sporcarsi; inoltre, è stato riportato un minore utilizzo dei presidi di raccolta con un aumento del comfort.</p> <p>In aggiunta, dall’indagine sono risultati gli aspetti critici associati all’IC (Irrigazione Colostomale) e la difficoltà nella promozione di questa procedura.</p> <p><strong>DISCUSSIONE E CONCLUSIONI</strong></p> <p>L’IC è una procedura <em>evidence based</em> e la ricerca delle evidenze scientifiche consente di rafforzare la qualità delle cure infermieristiche e di accrescere l’attenzione sulla QoL dei pazienti colostomizzati. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi di approfondimento per esplorare aspetti specifici relativi alla mancata conoscenza e diffusione di tale pratica.</p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Arianna Branca, Emanuela Chierici, Maria Pisu, Giovanni Sarritzu, Cesar Ivan Aviles Gonzales