https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/issue/feed Italian Journal of Prevention, Diagnostic and Therapeutic Medicine 2024-04-08T18:56:15+02:00 simedet info@simedet.eu Open Journal Systems <p>L’Italian Journal of Prevention, Diagnostic and Therapeutic Medicine "IJPDTM" è la rivista ufficiale della Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica (<a title="SIMEDET" href="https://simedet.eu/">SIMEDET</a>).</p> <p>Tutti gli articoli pubblicati hanno un numero identificativo digitale (DOI).<br /><strong>ISSN 2704-6222</strong> - Periodicità trimestrale.</p> <p>IJPDTM è una rivista scientifica online, esclusivamente elettronica, ad accesso aperto e sottoposta a revisione paritaria.</p> <p>IJPDTM è open access il che significa che tutti i contenuti sono liberamente disponibili senza alcun addebito per l'utente o la sua istituzione. 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Ciò di solito comporta almeno due revisori tra pari esperti e indipendenti.<br />Tutti gli invii al Journal vengono prima controllati per verificarne la completezza (i criteri per il rifiuto a tavolino sono disponibili nella <a title="Guida per gli autori" href="https://www.pagepressjournals.org/index.php/ecj/guide">Guida per gli autori</a>) prima di essere inviati a un editore, che decide se sono idonei per la revisione tra pari. Se un redattore è nell'elenco degli autori o ha un interesse concorrente in un particolare manoscritto, un altro membro del comitato editoriale sarà incaricato di supervisionare la “Peer review”. Nel prendere una decisione, gli editori prenderanno in considerazione i rapporti sottoposti a revisione paritaria, ma non saranno vincolati dalle opinioni o raccomandazioni in essi contenute. La preoccupazione di un singolo revisore o del curatore può comportare il rifiuto del manoscritto. I rapporti di peer review vengono inviati agli autori insieme alla decisione editoriale sul loro manoscritto.</p> <p>IJPDTM utilizza il seguente tipo di peer review:<br />“double-blind review”, in cui l'identità dell'autore è nascosta ai revisori e viceversa, durante tutto il processo di revisione.</p> <p>IJPDTM si aspetta i più alti standard etici dai propri autori, revisori ed editori quando conducono ricerche, presentano articoli e durante tutto il processo di revisione tra pari. Si rivolge a tutti i tipi di professionisti sanitari (medici, infermieri, tecnici di laboratorio, ecc…) e l'approccio multidisciplinare e la collaborazione costituiscono l'esclusivo cardine della società scientifica.</p> <p>IJPDTM ha l’obiettivo di promuovere la ricerca e l’aggiornamento scientifico implicando un approccio multidisciplinare che coinvolga tutte le diverse tipologie di professionisti sanitari che lavorano insieme (medici, infermieri, tecnici, ecc…) al fine di garantire una concreta prospettiva ampia, olistica, nella conoscenza medica.</p> <p>Eventuali richieste di pubblicazioni devono pervenire seguendo le nostre linee guida ed essere inviate via email ad <a title="scientifico@simedet.eu" href="mailto:scientifico@simedet.eu">scientifico@simedet.eu</a><br />SITO WEB: <a title="simedet" href="https://simedet.eu">https://simedet.eu</a></p> <p> </p> https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/160 Gestione MGUS da parte del medico di medicina generale 2024-04-08T18:36:50+02:00 Anna Rita Varani Maria Elisabetta Perrone <p>Il termine gammopatie monoclonali comprende un insieme di quadri ematologici, potenzialmente benigni o maligni, caratterizzati da un disordine proliferativo delle plasmacellule a livello del midollo osseo e accumulo di immunoglobuline monoclonali o parti di esse (proteina M) nel siero, urine, o raramente organi interni. <br />Il processo potrebbe originare durante la maturazione antigene-dipendente dei linfociti B e delle plasmacellule. </p> <p>Durante questi eventi fisiologici possono verificarsi traslocazioni che coinvolgono oncogeni dei geni codificanti per le catene leggere o pesanti delle immunoglobuline, determinando così l’instabilità genetica responsabile della patogenesi della discrasia e della monoclonalità delle immunoglobuline.</p> 2024-03-31T00:00:00+01:00 Copyright (c) 2024 Anna Rita Varani, Maria Elisabetta Perrone https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/161 Allergie alimentari e Festività 2024-04-08T18:56:15+02:00 Giorgio Pitzalis 2024-03-31T00:00:00+01:00 Copyright (c) 2024 Giorgio Pitzalis https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/154 aids, covid-19, altri virus e non solo... 2024-04-08T17:13:17+02:00 Giuseppe Luzi 2024-03-31T00:00:00+01:00 Copyright (c) 2024 Giuseppe Luzi https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/157 implementazione del modello di “assistenza medica avanzata alle persone con disabilità” (dama) 2024-04-08T18:02:26+02:00 Gioia Calagreti gioia.calagreti@uslumbria1.it Roberta Fratini Claudia Martini <p>Il Presidio Ospedaliero Alto Tevere ha implementato il modello DAMA all’interno delle proprie strutture. <br>In questo articolo verrà descritto come tale Modello sia stato calato nella nostra realtà Ospedaliera, ponendosi come obiettivo generale quello di garantire l’assistenza ai pazienti con disabilità complessa cognitivo relazionale o neuromotoria che solitamente possono presentare deficit della comunicazione e un comportamento parzialmente collaborante o non collaboranti. </p> 2024-03-31T00:00:00+01:00 Copyright (c) 2024 Gioia Calagreti, Roberta Fratini, Claudia Martini https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/158 L' accesso intraosseo in ambito intraospedaliero: 2024-04-08T18:17:55+02:00 Antonello Carta antonello.carta@aulss3.veneto.it Alice La Pignola Caterina Zardo <p><strong>Introduzione:</strong><br>L’accesso intraosseo è una tecnica utilizzata in emergenza, nelle situazioni in cui la stabilizzazione di un accesso venoso risulta una manovra di difficile attuazione. Le linee guida indicano di tentare in primo luogo l’accesso venoso periferico per somministrare farmaci, ma nelle situazioni in cui questo sia difficile o richieda troppo tempo, l’accesso intraosseo può essere visto come un’alternativa essendo una tecnica rapida e con un elevato tasso di successo.</p> <p><strong>Obiettivo:</strong><br>Lo scopo del presente studio è indagare la diffusione e la percezione di questa tecnica nelle unità operative prese in analisi e comprendere il grado di preparazione ed esperienza dell’équipe infermieristica valutando l’interesse ad includerla nella loro formazione.</p> <p><strong>Metodi:</strong> <br>Per questo studio osservazionale è stata svolta un’indagine multicentrica mettendo a confronto due campioni differenti: l’équipe infermieristica dell’U.O. di Neurologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre e quella dell’U.O. di Neurologia A dell’Ospedale Universitario di Coimbra. Tramite la somministrazione di un questionario di autovalutazione si è verificato se il diverso contesto influisse sulla gestione delle emergenze e sulla percezione dell’équipe riguardo l’accesso intraosseo.</p> <p><strong>Risultati:</strong> <br>I risultati hanno rilevato come gli infermieri di entrambe le unità operative si trovino ad affrontare le situazioni di emergenza. <br>È emerso che pochi infermieri hanno avuto una formazione rispetto l’utilizzo e la gestione dei diversi dispositivi per reperire un accesso intraosseo e si può osservare dalle risposte al questionario che tale metodica non è mai stata oggetto di formazione post base.</p> <p><strong>Conclusioni:</strong> <br>Lo studio ha potuto rilevare come l’accesso intraosseo sia poco diffuso nel contesto intraospedaliero. <br>Si è concluso inoltre che gli infermieri sono poco informati, ma allo stesso tempo sono propensi ad aggiornarsi riguardo questa tecnica. <br>Studi multidisciplinari riguardanti il suo utilizzo potrebbero contribuire alla sua diffusione e considerazione come soluzione alternativa all’accesso venoso periferico nelle realtà intraospedaliere.</p> 2024-03-31T00:00:00+01:00 Copyright (c) 2024 Antonello Carta, Alice La Pignola, Caterina Zardo https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/159 Ruolo dei laboratori negli eventi non convenzionali 2024-04-08T18:27:41+02:00 Leonardo Borgese leonardo.borgese@uniroma1.it <p>Sotto la definizione di “eventi non convenzionali<em>”</em>, cadono tutti quelli caratterizzati dalla dispersione nell’ambiente dolosa, dovuta a errori umani o ancora a eventi naturali, di quegli elementi potenzialmente legati a stragi di massa che attualmente vengono racchiusi nell'acronimo NATO <em>CBRN</em> oppure, preferenzialmente in ambito civile, nell'analogo <em>NBCR</em>: tale acronimo, include pertanto elementi di tipo chimico, biologico o radiologico-nucleare.</p> 2024-03-31T00:00:00+01:00 Copyright (c) 2024 Leonardo Borgese https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/155 L' occhio cieco della mente: afantasia 2024-04-08T17:29:47+02:00 Rosalba Spadafora Antonio Bernabei <p>L’ afantasia, condizione, di grado variabile, di limitazione della capacità di immaginazione visiva, è stata così denominate da A. Zeman, Exeter University, che<br>l’ha studiata e ne ha diffuso la nozione. Questo articolo ne ricostruisce la storia, da fine ‘800 a oggi, presenta un metodo disponibile di misurazione, ne discute la relazione con i disturbi psicopatologici, concludendo, come generalmente accettato, che l’afantasia non è un disturbo psicopatologico, ma una condizione individuale.</p> 2024-03-31T00:00:00+01:00 Copyright (c) 2024 Rosalba Spadafora, Antonio Bernabei https://www.ijpdtm.it/index.php/ijpdtm/article/view/156 Arbovirus 2024-04-08T17:43:48+02:00 Mario Pezzella Rossella Castrica <p>Il termine arbovirus comprende diverse famiglie di virus, responsabili di malattie chiamate arbovirosi la cui gravità varia dall’assenza di sintomi a lievi sintomi influenzali fino a sintomi molto gravi. </p> 2024-03-31T00:00:00+01:00 Copyright (c) 2024 Mario Pezzella, Rossella Castrica